I disturbi di personalità sono sindromi cliniche caratterizzate dalla presenza di tratti di personalità disfunzionali, stabili e pervasivi che sono causa di psicopatologia e di disfunzione relazionale e socio-lavorativa. Nell’attuale classificazione DSM-5 il termine “disturbo di personalità” definisce un modello abituale di esperienza interiore e di comportamento che devia marcatamente rispetto alle aspettative della cultura dell’individuo e si manifesta in due o più delle seguenti aree: cognitività (modi di percepire e di interpretare se stessi, gli altri e gli eventi), affettività (varietà, intensità, labilità e adeguatezza della risposta emotiva), funzionamento interpersonale, controllo degli impulsi. Il modello risulta inflessibile e pervasivo in una varietà di situazioni personali e sociali e determina una turba significativa del funzionamento a lungo termine sin dalla prima età adulta, nella dimensione intrapsichica e/o interpersonale. Inoltre, a differenza di altre patologie psichiatriche, i soggetti affetti da disturbi di personalità non hanno spesso consapevolezza di malattia e attribuiscono al contesto esterno e agli eventi di vita la loro sofferenza quando è presente, dal momento che possono non soffrire e far soffrire gli altri.